"Tutte le malattie nascono nell'intestino".
Con questa affermazione, Ippocrate, medico dell'Antica Grecia, riassumeva lo stretto legame tra il benessere intestinale e la malattia.
Oggi, sempre più numerosi studi che riguardano il microbiota, sembrano confermare questa ipotesi.
Cos'è il microbiota?
Quando si parla di microbiota ci si riferisce a quella moltitudine di microrganismi (batteri, funghi, virus) che popolano il nostro corpo, vivendo in equilibrio e spesso in simbiosi con esso.
Troviamo questi piccoli ospiti sulla pelle, in bocca, nell'apparato riprodutttivo... Insomma, facendo un conto, il numero di cellule microbiche supera di gran lunga quello delle cellule umane. Ecco perchè si parla di organo diffuso.
Tra tutti, i microrganismi presenti nel nostro intestino sembrano rivestire un ruolo fondamentale per la nostra salute. In questo delicato e importante organo, infatti, vive una moltitudine di microrganismi, alcuni dei quali potenzialmente patogeni, ed è essenziale che le diverse specie mantengano un giusto equilibrio.
Eubiosi vs disbiosi
Quando è presente un microbiota ricco di specie, in equilibrio tra di loro, si parla di eubiosi; quando queste condizioni si alterano si va incontro alla disbiosi.
Per fare un esempio pratico, alcune forme di cistiti ricorrenti sono causate da microrganismi normalmente presenti nel nostro intestino, come Escherichia coli, che, in condizioni di disbiosi, proliferano eccessivamente e migrano in altri distretti, causando questi fastidiosi problemi.
In questa moltitudine di microrganismi, due generi rivestono una particolare importanza, ovvero Lactobacillus e Bifidobaterium. Insieme ad altri generi, come Lactococcus, Bacillus, Enterococcus, rappresentano i probiotici, ovvero quei batteri che favoriscono la vita (pro-bios).
Sono moltissime, infatti, le funzioni che svolge il microbiota e che promuovono il nostro generale stato di salute.
Quali sono le funzioni del microbiota?
Le funzioni svolte dal microbiota sono numerosissime, molte ancora in fase di studio. Vorrei citarne alcune che ritengo di particolare interesse.
Digestione
In primis, i probiotici concorrono a rendere l'ambiente intestinale ideale per la digestione del cibo.
La digestione è un processo che prevede la rottura delle macromolecole, quali carboidrati e proteine, nello loro componenti più semplici. Queste sono chiamate monomeri, ovvero rispettivamente monosaccaridi e amminoacidi.
Questo processo è permesso grazie alla presenza di enzimi specifici, che rompono i legami che tengono uniti i monomeri. Per poter lavorare al meglio, gli enzimi digestivi necessitano di condizioni adeguate e una di queste è il pH. I succhi e i secreti che si riversano nell'intestino tenue sono prevalentemente basici.
La presenza di lattobacilli e bifidobatteri, produttori di acidi, garantisce un pH sufficientemente acido per massimizzare l'efficienza degli enzimi digestivi. Rimanendo in tema di nutrizione, la sintesi di alcune vitamine come la K e quelle del gruppo B, avviene grazie al lavoro dei nostri graditi ospiti intestinali.
Sintesi della serotonina
Ma i compiti del microbiota intestinale non sono limitati all'assorbimento dei nutrienti.
Come sappiamo, il cosiddetto ormone della felicità, ovvero la serotonina, viene prodotto per il 90% nell'intestino. La sua produzione è modulata proprio dal microbiota, motivo per cui alcune forme depressive possono avere origine nell'intestino.
La stretta relazione tra intestino e psiche ha fatto sì che si parli, in questo caso, di psicobiota
Sostegno del sistema immunitario
Infine, il microbiota lavora a stretto contatto con il sistema immunitario.
L'intestino, infatti, è letteralmente tappezzato da siti di controllo del sistema immunitario, garantendo un'immediata reazione di difesa in caso di infezione. Il microbiota sostiene l'azione del sistema immunitario, ad esempio producendo sostanze antimicrobiche e contrastando la proliferazione dei batteri patogeni. (https://www.naturopatiarivoli.com/post/sistema-immunitario-tre-consigli-per-rinforzarlo).
Come prendersi cura del microbiota
L'eubiosi nasce insieme a noi. Infatti, il parto naturale e il contatto con il microbiota vaginale della madre permette ai primi microrganismi di colonizzare il nostro intestino.
Questa colonizzazione prosegue grazie all'allattamento al seno, attraverso il quale la madre passa i probiotici al bimbo, preparando il suo intestino allo svezzamento.
In età adulta, l'alimentazione è sicuramente uno dei fattori che incide maggiormente sull'equilibrio del microbiota. In particolare, le fibre rivestono un ruolo essenziale, tanto che vengono definite prebiotici. Sebbene non abbiano alcun valore da un punto di vista nutrizionale, perchè non digeribili, le fibre sono fondamentali per i nostri piccoli ospiti intestinali.
A questo proposito, sottolineo che con l'utilizzo dell'estrattore, oggi molto di moda, le fibre vengono considerate lo scarto...
I prebiotici rappresentano una fonte di energia per i microrganismi intestinali, creando quindi le condizioni ideali per la loro proliferazione.
In più, grazie alla loro fermentazione vengono prodotte delle molecole, come gli acidi grassi a catena corta, che aiutano le cellule dell'intestino a rimanere saldamente adese. Infatti, è importante che il materiale presente nel lume intestinale non arrivi nel sangue passando tra una cellula e l'altra.
Questa possibilità aumenta in caso di infiammazione e nei casi più gravi si arriva a una vera e propria permeabilità intestinale.
Un corretto apporto di fibre, unito alla riduzione di carni rosse e trasformate e alimenti preconfezionati ricchi di additivi, concorrono al mantenimento di una buona adesione tra gli enterociti. Attenzione a non aumentare drasticamente e in modo improvviso l'apporto di fibre, per evitare di irritare l'intestino.
I probiotici
In Italia è in aumento l'integrazione con probiotici.
A mio avviso, questa deve essere fatta su consiglio di un esperto e, come sempre, mai in autoprescrizione. La disbiosi si può verificare, infatti, anche a seguito dell' abuso di integratori.
E' quindi bene, arricchire il nostro microbiota attraverso l'alimentazione, in particolare con il consumo di cibi fermentati, ricorrendo all'integrazione solo quando strettamente necessario.
La biodiversità di microrganismi negli alimenti fermentati è straordinaria e difficilmente riproducibile in una capsulina. Inserire all'interno dei nostri pasti qualche cucchiaio di verdure fermentate o bevande quali il kefir o il komucha, rappresenta sicuramente un valido aiuto per il nostro intestino (https://microbioma.it/alimentazione/cibi-fermentati-e-probiotici-morelli-devono-diventare-abitudine-quotidiana/).
Attenzione all'abuso di antibiotici
Uno dei fattori che causa un drastico impoverimento del microbiota intestinale è l'utilizzo degli antibiotici. Sia ben chiaro, questa categoria di farmaci è importantissima e devono essere assunti qualora il medico lo ritenga necessario.
Il problema è l'abuso, il fai da te o l'assunzione di antibiotici in caso di patologie virali, come l'influenza (https://istitutonemi.com/2019/08/26/antibiotico-resistenza/). A seguito di una terapia antibiotica, è bene quindi consultare un esperto , per ripristinare quanto prima l'equilibrio e la ricchezza del microbiota intestinale.
Per prenotare una consulenza e sapere come ripristinare l'equilibrio del tuo microbiota:
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